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ma una fisica limitazion di potenza, per cui non può il Principe mutare i necessarj rapporti delle cose, nè più fissare il valore della moneta, che la quantità di pioggia che deve ciascun anno innaffiare le sue campagne. Più argutamente il Neri disse non essere ciò in potere dell’autorità legislativa, quando non si voglia contare per una specie di potere quello che sempre ciascuno ha di fare un errore di calcolo. Lo stesso Calonne si fonda sul medesimo principio, allorchè attribuisce i disordini del suo tempo a che l’oro non era apprezzato nei luigi dal Principe quanto l’era in commercio; cosicchè ciascun luigi avea un valore intrinseco e metallico superiore al suo corso legale e convenzionale.
Sembra però che il prezzo legale dei metalli debba avere una grande influenza sull’estimazione loro in commercio. Chi impiega una considerabile quantità d’una materia nella sua fabbrica, la fa colle sue ricerche o co’ suoi rifiuti incarire di molto, o bassare di prezzo. Non v’ha fabbrica più cospicua di materiali d’oro, che le zecche. Dunque se queste ricusassero l’oro a un prezzo maggiore d’un certo prezzo determinato, qual sarebbe, per