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l’intelligenza dei libri, e del linguaggio monetario.
La quistione importantissima che quì si tratta, si è principalmente se fosse necessaria la rifusione dei luigi nell’anno 1785. Urgentissimo motivo ne trae Calonne dalla mutata proporzione tra il valore dell’oro e quel dell’argento. Devesi adunque esaminare se siasi cambiato questo relativo valore, di quanto, e per qual cagione; poichè un’alterazione passaggera non sarebbe stata causa legittima di rifusione.
Due sono i valori dell’oro e dell’argento: uno è quello che viene a quei metalli o in pasta o in moneta assegnato nelle tariffe dei Principi, un altro è quello che viene a quei metalli assegnato dalla comune estimazione del commercio. Si è creduto una volta, e si è voluto far credere ai Principi, che fosse in loro arbitrio assegnare a quei metalli, almeno quando sono monetati, quel valore che più riputavano conveniente. Ma l’unanime consenso di tutti gli Scrittori avvalorato non tanto dalle leggi Romane citate da Pompeo Neri, ma più ancora da chiarissimi ragionamenti, ha svelto interamente questo fatalissimo pregiudizio. Non è questa, diss’io, una mancanza di diritto,