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Scrittori, dalle misteriose pratiche delle zecche, dalle astuzie di molti Finanzieri, imbrogliata a tal segno, che chi giunge al ministero senza averla studiata prima, senza averne idee ben chiare, riescirà difficilmente ad impararla allora, ed a suggerire nelle opportunità i migliori provvedimenti. Non v’ha forse Nazione più instrutta dell’Italia in materia di monetazione. Ne fanno fede gli eccellenti trattati che si trovano nella raccolta dell’Argellati e il libro di Pompeo Neri intitolato Osservazioni sopra il prezzo legale delle monete1, libro prezioso, il più dotto, il più chiaro che siasi scritto mai in questa materia: nè fa fede la durevole prosperità delle zecche di Firenze e di Venezia da tempo antichissimo non mai interrotta: ne fa fede finalmente la diligenza somma con cui per lo spazio di quattro anni si sono preparate le basi della nuova monetazione fattasi in Torino l’anno


  1. L’ho alle mani stampato in foglio senza data di luogo, nè di tempo: trovasi aggiunto nel tomo quinto della raccolta dell’Argellati.