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e dei valori, non ne sarà che più semplice e più spedita ogni operazione aritmetica.

La seconda difficoltà di ragguagliare gli antichi crediti e debiti colle correnti monete è maggiore assai nel sistema presente, che nel nuovo proposto. La giustizia richiede, che tanto paghi il debitore, quanto ha ricevuto dal creditore. Due cagioni tolgono quest’eguaglianza comunemente a danno del creditore; cioè il successivo avvilimento dei metalli, e l’accrescimento dei valori numerarj delle monete. Chi desse 10,000. lire in pagamento d’un debito contratto cent’anni fa, darebbe assai meno di quel che è stato imprestato, perchè in primo luogo 10,000. lire, a cagione dei tanto cresciuti valori numerarj delle monete, fanno presentemente assai minor numero di Zecchini, che non facevano cent’anni fa, e questo danno lo avrebbe il creditore per essere stato fatto il contratto in lire. Se fosse stato fatto il contratto in Zecchini, se ne pagherebbe adesso il medesimo numero che ne è stato ricevuto, ma non perciò sarebbe eguale al debito il pagamento. Per la gran copia d’oro e d’argento che è cresciuto in commercio da cent’anni a questa parte, un dato numero di Zecchini rappresenta presentemente assai minore quantità di generi, che non rappresentava cent’anni fa. Questi


due