mente fatte per le mani d’uno eccellentissimo maestro antico: feci per picciuolo uno Drago coll’alie un poco aperte e colla testa bassa, alza nel mezzo il collo, l’alie faceano la presa del sigillo, era il Drago e ’l Serpente noi vogliamo dire era tra foglie d’edera, erano intagliate di mia mano intorno a dette figure lettere antiche titolate del nome di Nerone, le quale feci con grande diligenza. Le figure erano in detta corniuola uno vecchio a sedere in su uno scoglio, era una pelle di leone, e legato colle mani dietro a uno albero secco, a piedi di lui v’era uno infans ginocchioni coll’uno piè e guardava uno giovane il quale aveva nella mano destra una carta, e nella sinistra una citera pareva lo infans addimandasse dottrina al giovane. Queste tre figure furono fatte per la nostra età. Furono certamente o di mano di Pirgotile, o di Policleto, perfette erano quanto cose vedesi mai celate in cavo. Venne papa Martino a Firenze, allogommi a fare una mitria d’oro, e uno bottone d’uno piviale, nel quale feci otto mezze figure d’oro, e nel bottone feci una figura d’uno nostro Signore che segna. Venne papa Eugenio ad abitare nella Città di Firenze, fecemi fare una mitria d’oro la quale pesò l’oro di detta mitria libre quindici, pesarono le pietre libre cinque e mezza; furono stimate dai gioiellieri della nostra terra trentotto migliaja di ff.; furono balasie, zaffiri, e smarradi e perle, furono in detta mitria perle sei grosse come avillane; fu ornata con molte figure, e con moltissimi adornamenti, e nella parte dinanzi un trono con molti angioletti intorno è un nostro Si-