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102 | LORENZO GHIBERTI. |
che di pecunia siano copiosi, e pieni a questo proposito contendenti con audacia aggiunta colle ricchezze la notizia sono seguiti e io o eccellentissimo non o a ubbedire la pecunia diedi lo studio per l’arte la quale da mia puerizia ho sempre seguita con grande studio e disciplina. Conciosiacosachè io abbia sempre i primi precetti ho cercato d’investigare in che modo la natura procede in essa, et in che modo io mi possa appressare a essa come le specie venghino all’occhio e quanto la virtù visiva a opera e come... visuali vanno et in che modo la teorica dell’arte statuaria e della pittura si dovesse condurre. Nella mia giovenile età negli anni di Cristo 1400 mi partii dasiprella corruzione dell’aria da Firenze e sì pel male stato della Patria con uno egregio pittore il quale l’aveva richiesto il signore Malatesta da Pesero mi partii il quale ci fece fare una camera la quale fu da noi pitta con grandissima diligenza, l’animo mio alla pittura era in grande parte volto.
Erane cagione l’opere le quali il signore ci promettea: ancora la compagnia con chi io ero sempre mostrandomi l’onore e l’utile che e’ si acquisteremo, nondimeno in questo istante da miei amici mi fu scritto come i Governatori del tempio di S. Giovanni Battista mandano pe’ maestri i quali siano dotti de’ quali essi vogliono vedere prova. Per tutte le terre d’Italia moltissimi maestri vennono per mettersi a questa prova et a questo combattimento. Chiesi licenza dal Signore e dal compagno. Sentendo il Signore il caso subito mi diè licenza insieme cogli