Pagina:Vasari - Vies des peintres - t1 t2, 1841.djvu/646


LORENZO GHIBERTI. 101

presidii ma in inferma vita essere confitto. Et Epicuro non differenzatamente dica poche cose alli savi tribuire la fortuna le quali o vero massime e necessarie sono con pensieri dell’animo e della mente essere governate. Et ancora dissono questo più filosofi. Non meno li poeti scrissono in greco le antiche comedie, et esse medesime sentenzie nelle scene pronunziorono in versi come Eucrates, Chyonides, Aristophanos, et massimamente ancora questo Alexo disse bisognare imperò laudati li Ateniensi che le leggi di tutti li Greci costringono ubbidienti dalli figliuoli delli Ateniesi non tutti se non quelli li quali li figliuoli ammaestrasson dell’arti: imperocchè tutti li doni della fortuna quando si danno da essa agevolmente si ricolgono, e le discipline congiunte colli animi per niuno tempo mancano ma rimangono stabilmente alla somma uscita della vita. E così massime e infinite grazie fò io alli parenti che provanti la legge delli Ateniesi me curarono ammaestrare me nell’arte, et essa la quale non può esser provata senza disciplina di lettera e fiducia di tutte le dottrine. Conciossiacosa dunque che per cura delli parenti e delle dottrine delli comandamenti avere accresciute l’opere delle lettere ovvero delle discipline nelle cose filologi e filocine, et nelle scripture delli commentarii me dilettare et esse possessioni nell’animo ho apparecchiate delle quali questa è la somma de’ fruti nulla necessita essere più d’avere essa essere proprietà di ricchezza. Massimamente nulla desiderare, ma per avventura assai giudicanti queste cose leggieri pensano quelli esser savi