in molti altri luoghi ed assai discepoli furono tutti dotti al pari delli antichi Greci. Vide Giotto nell’arte quello che gli altri non agiunsono, arrecò l’arte naturale e la gentilezza con essa non uscendo delle misure. Fu peritissimo in tutta l’arte, fu e inventore trovatore di tanta dottrina la quale era stata sepulta circa d’anni 600. Quando la natura vuole concedere alcuna cosa, la concede senza veruna avarizia. Costui fu copio in tutte le cose, lavorò in muro, lavorò a olio, lavorò in tavola, lavorò di mosaico la nave di S. Piero in Roma, e di sua mano dipinse la capella e la tavola di S. Piero in Roma. Molto egregiamente dipinse la sala del re Uberto di uomini famosi. In Napoli dipinse nel castello dell’Uovo. Dipinse nella Chiesa cioè tutta è di sua mano della Rena di Padova e di sua mano una gloria mondana. E nel palagio della parte una storia della fede cristiana, e molte altre cose erano in detto palagio. Dipinse nella chiesa di Ascesi nell’ordine de’ Frati minori quasi tutta la parte di sotto. Dipinse a santa Maria degli Angeli in Ascesi, a santa Maria della Minerva in Roma un Crocifisso con una tavola. L’opere che per lui furon dipinte in Firenze. Dipinse nella Badia di Firenze sopra all’entrare della porta in un arco una mezza nostra Donna con due figure dallato molto egregiamente. Dipinse la Capella maggiore e la tavola nell’ordine de’ Frati minori. Quattro capelle e quattro tavole molto excellentemente dipinse in Padova ne’ Frati minori. Dottissimamente sono ne’ Frati umiliati in Firenze era una capella e uno grande Crocefisso e quattro tavole fatte molto eccellente-