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di quella Santa, e sotto vi fece di figure piccole, in una predella, molto graziose, tre storie: Cristo che appare a Maria Madalena in forma d’ortolano; et in un’altra quando San Pietro uscendo di nave camina sopra l’acque verso Cristo; e nel mezz’a queste el battesimo di Gesù Cristo, molto belle. Fece in San Giovanni Evangelista nella medesima città dua tavole: in una è San Giovanni quando consacra la chiesa, nell’altra è tre martiri dentro, San Cancio e San Conciano e Santa Cancionila bellissime figure. In Santo Appollinare nella medesima città duo quadri con due figure, in ciascuno la sua, San Giovanni Batista e San Bastiano, molto lodate. Nella chiesa dello Spirito Santo è una tavola, pur di sua mano, dentrovi la Nostra Donna in mezzo con Santa Caterina vergine e martire e San Ieronimo. Dipinse parimente in San Francesco dua tavole: in una è Santa Caterina e San Francesco, e nell’altra dipinse la Nostra Donna con molte figure e San Iacopo Apostolo e S. Francesco. Du’ altre tavole fé medesimamente in San Domenico, che n’è una a man manca dello altar maggiore, dentrovi la Nostra Donna con molte figure, e l’altra è in una facciata della chiesa, assai bella. Nella chiesa di San Niccolò, convento de’ frati di Santo Agostino, dipinse un’altra tavola con San Lorenzo e San Francesco; che ne fu commendato tanto di quest’opere, che mentre che visse fu tenuto non solo in Ravenna, ma per tutta la Romagna in gran conto. Visse Rondinello fino alla età di 60 anni e fu sepolto in San Francesco di Ravenna. Costui dopo di lui lassò Francesco da Cotignuola, pittore anch’egli stimato in quella città, il quale dipinse molte opere, e particolarmente nella chiesa della Badia di Classi dentro in Ravenna una tavola allo altar maggiore assai grande, dentrovi la resurrezione di Lazzaro, con molte figure, dove l’anno 1548 Giorgio Vasari dirimpetto a questa fece per don Romualdo da Verona, abate di quel luogo, un’altra tavola con Cristo deposto di croce, dentrovi gran numero di figure. Fece Francesco ancora una tavola in San Niccolò con la Natività di Cristo, che è una gran tavola; in San Sebastiano parimente dua tavole con varie figure. Nello spedale di Santa Caterina dipinse una tavola con la Nostra Donna e Santa Caterina con molte altre figure; et in Santa Agata dipinse una tavola con Cristo in croce e la Nostra Donna a’ piedi con altre figure assai, che ne fu lodato. Dipinse in Santo Apollinari di quella città tre tavole, una allo altar maggiore, dentrovi la Nostra Donna, San Giovanni Batista e Santo Apollinari con San Ieronimo et altri Santi. Nell’altra fé pur la Madonna con San Piero e Santa Caterina; nella terza et ultima, Gesù Cristo quando e’ porta la croce, la quale egli non poté finire intervenendo la morte. Colorì assai vagamente, ma non ebbe tanto disegno quanto aveva Rondinello, ma ne fu tenuto da’ Ravennati conto assai. Costui volse essere, doppo la morte sua, sepolto in Santo Apollinari, dove egli aveva fatto queste figure, contentandosi dove egli avea faticato e vissuto, essere in riposo con l’ossa dopo la morte.