Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-1, 1568.djvu/148

intorno al tabernacolo del Sagramento lavorò a fresco due Angeli; e nella tavola d’una cappella della medesima chiesa fece la Madonna co’l Figliuolo in braccio, San Giovanni Battista e San Bernardo et altri Santi. E perché parve ai monaci di quel luogo che si portasse in queste opere molto bene, gli feciono fare alla loro Badia di Settimo fuor di Fiorenza in un chiostro le visioni del conte Ugo, che fece sette badie. E non molto dopo dipinse il Puligo in sul canto di via Mozza da Santa Caterina in un tabernacolo una Nostra Donna ritta col Figliuolo in collo, che sposa Santa Caterina; et un San Piero martire. Nel castello d’Anghiari fece in una Compagnia un Deposto di Croce, che si può fra le sue migliori opere annoverare. Ma perché fu più sua professione attendere a quadri di Nostre Donne, ritratti et altre teste che a cose grandi, consumò quasi tutto il tempo in quelle. E se egli avesse seguitato le fatiche dell’arte e non più tosto i piaceri del mondo come fece, arebbe fatto senza alcun dubbio molto profitto nella pittura, e massimamente avendolo Andrea del Sarto suo amicissimo aiutato in molte cose di disegni e di consiglio. Onde molte opere di costui si veggiono non meno ben disegnate che colorite, con bella e buona maniera. Ma l’avere per suo uso Domenico non volere durare molta fatica e lavorare più per fare opere e guadagnare che per fama, fu cagione che non passò più oltre: perché praticando con persone allegre e di buon tempo e con musici e con femmine, seguitando certi suoi amori, si morì d’anni cintuantadua l’anno MDXXVII per avere presa la peste in casa d’una sua innamorata. Furono da costui i colori con sì buona et unita maniera adoperati, che più per questo merita lode che per altro. Fu suo discepolo fra gl’altri Domenico Beceri fiorentino, il quale, adoperando i colori pulitamente, con buonissima maniera conduce l’opere sue.