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LETTERA DI M.

zialmente i noſtri Fiorentini che hanno moſtro l’ingegno, e l’industria loro eſſere di poco vinta da quegli antichi cotanto celebrati in arti cotali. li quali da voi, M. Giorgio ſono nelle lor vite in modo, e ſi ſottilmente deſcritti, e lodati che io non trapaſſero piu oltre con lo ſcriuere, godendo infinitamente che oltre agli altri beni di Toſcana, che ſono infiniti, li quali la uirtu, e la buona mente del Duca Coſimo de Medici noſtro Signore ci fa parere molto migliori, habbiamo anco l’ornamento di coſi nobili arti. delle quali non ſolo la Toſcana, ma tutta l’Europa ſene abbelliſce. vedendoſi quaſi in ogni parte l’opere de Toſcani artefici, e de loro diſcepoli riſplendere, e cio debbiamo ſperare molto piu nel tempo auenire, poi che non ſolo i nobili maestri per l’opere loro pregiare, ma anco per le penne de nobili ſcrittori ſi ueggiono commendare, e molto piu per il fauore, & aiuto che continouamente lor danno i nostri Illustriß. Prencipi, e Signori, valendoſi con grande utile, & honore d’eſſi artefici dell’opere loro in adornare, & abbellire la patria, & in publico ancora la loro Accademia fauorendo, e ſolleuando, e cio maßimamente per opera voſtra. di che tutti ſe grati, e buoni huomini vogliono eſſere, ue ne debbono honorare, & infinitamente ringratiare. che Dio vi guardi. Di caſa alli VIII. di Settẽbre 1597.



Vostro Giovambatista Adriani.