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GIOVAMBATISTA ADRIANI.

lè, e ſi pronta era ripiena della vostra arte honorata in pochi anni vna gran parte d’Italia, e la noſtra città in piu luoghi adorna, & il palazzo de’ nostri illuſtrisſimi Prencipi, e Signori fattone ſi a tutto il mondo raguardeuole, che egli non piu della virtu, e della gloria, e della ricchezza de’ ſuoì Signori, che dell’arte voſtra medeſima ne ſarà ſempre, che le pitture ſaranno in pregio, tenuto marauiglioſo, mostrando in quelle, oltre a mille altri leggiadri, e graui ornamenti, i quali in quello per tutto ſi veggono, le giuste impreſe, le periglioſe guerre, le fiere battaglie, e l’honorate vittorie hauute gia dal popolo Fiorentino, e nouellamente da i nostri illustrißimi Prencipi, con le imagini iſteſſe di quegli honorati Capitani, e franchi guerrieri, e prudenti Cittadini, i quali in quelle valoroſamente, e ſauiamente adoperarono; coſa, che nõ ſolo diletta gli occhi de’ riguardãti, ma molto piu alletta l’animo vago d’honore, e di gloria ad opere ſomiglianti: ma non è luogo al preſente ragionar di voi, il quale da voi iſteſſo con l’opere in vita vi lodate a bastanza, e vie piu ne’ ſecoli auenire ne ſarete lodato & ammirato, i quali ſenza alcuna animoſità, che bene ſpeſſo s’oppone al vero, ſinceramente ne giudicheranno. Ma per venire a quello che voi mi domandate, dico che impoßibil coſa ſarebbe volere veracemente raccontare chi fuſſero coloro, i quali primieramente dettero principio a queste arti, non eſſendo la memoria loro per la lunghezza del tempo, e per la varietà delle lingue, e per molti altri caſi che ſeco porta il girar del cielo alla notitia nostra trappaſſata. e medeſimamente quale di loro foſſe prima, o piu pregiata, pure all’vna coſa, e a l’altra ſi può ageuolmente ſodisfare, parte con la memoria de gli antichi Scrittori, e parte con le congetture, che ſeco reca la ragione, e l’eſſempio delle coſe; percioche, e ſi conoſce chiaramente per quanto ne ſcriue Herodoto antichißimo historico, il quale cercò molto paeſe, e molte coſe vide, e molte ne vdì, e molte ne leſſe gli Egittij eſſere stati antichißimi di chi ſi habbi memoria, e della religione qualunche foſſe la loro ſolenni oſſeruatori, i quali li loro Iddij ſotto varie figure di nuoui, e diuerſi animali adorauano; e quelle in oro, in argento, & in altro metallo, & in pietre pretioſe, & quaſi in ogni materia che forma riceuer poteſſe raſſembrauano; delle quali imagini alcune inſino alli noſtri giorni ſi ſono conſeruate: maßimamente eſſendo stati, come anchora ſe ne vede ſegnali manifeſti quei popoli potentißimi, e copioſi di huomini, & i loro Re ricchißimi, & oltre a modo deſideroſi di prolungare la memoria loro per ſecoli infiniti, & oltre a queſto di marauiglioſo ingegno, & d’industria ſingolare, e ſcienza profonda coſi nelle diuine coſe, come nelle humane. il che ſi conoſce da queſto chiaramente, impero che quelli, che fra li Greci furono di poi tenuti ſauij, e ſcientiati oltre a gli altri huomini andarono in Egitto, e da’ ſauij, e da ſacerdoti di quella natione molte coſe appararono, e le loro ſcienze aggrandirono, come ſi dice hauer fatto Pithagora, Democrito, Platone, e molti altri, che non pareua in quel tempo, che poteſſe eſſere alcuno interamente ſcienziato, ſe al ſapere di caſa non ſi aggiungeua della ſcienza forestiera, che allora ſi teneua, che regnaſſe in Egitto. Appreſſo coſtoro mi aduiſo io che foſſe in gran pregio l’arte del ben diſegnare, e del colorire, e dello ſcolpire, e del


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