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GHERARDO 455

vi durava fatica volentieri et aveva trovato in gran parte i segreti buoni di quell’arte. Vogliono alcuni che Attavante, altrimenti Vante, miniator fiorentino, del quale si è ragionato di sopra in più d’un luogo, fusse, sì come fu Stefano, similmente miniatore fiorentino, discepolo di Gherardo, ma io tengo per fermo, rispetto all’essere stato l’uno e l’altro in un medesimo tempo, che Attavante fusse più tosto amico, compagno e coetaneo di Gherardo, che discepolo. Morì Gherardo essendo assai ben oltre con gl’anni, lassando a Stefano suo discepolo tutte le cose sue dell’arte; il quale Stefano non molto tempo dopo datosi all’architettura, lasciò il miniare e tutte le cose sue appartenenti a quel mestiero al Boccardino vecchio, il quale miniò la maggior parte de’ libri che sono nella Badia di Firenze. Morì Gherardo d’anni 63, e furono l’opere sue intorno a gl’anni di nostra salute 1470.