Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 1-2, 1568.djvu/476

384 SECONDA PARTE

ma ogni cosa, sopravenendo la morte del Pontefice, rimase imperfetta. Nel qual tempo che stette in Roma, il Vellano fece per il detto Papa e per altri, molte cose piccole di marmo e di bronzo, ma non l’ho potute rinvenire. Fece il medesimo in Perugia una statua di bronzo maggior che il vivo, nella quale figurò di naturale il detto Papa a sedere in pontificale, e da piè vi mise il nome suo e l’anno ch’ella fu fatta. La qual figura posa in una nicchia di più sorte pietre, lavorate con molta diligenza fuor della porta di S. Lorenzo, che è il Duomo di quella città. Fece il medesimo molte medaglie, delle quali ancora si veggiono alcune e particolarmente quella di quel Papa e quelle d’Antonio Rosello aretino e di Battista Platina, ambi di quello segretarii. Tornato dopo queste cose Vellano a Padoa con bonissimo nome, era in pregio non solo nella propria patria, ma in tutta la Lombardia e Marca Trivisana; sì perchè non erano insino allora stati in quelle parti artefici eccellenti, sì perchè aveva bonissima pratica nel fondere i metalli. Dopo, essendo già vecchio Vellano, deliberando la Signoria di Vinegia che si facesse di bronzo la statua di Bartolomeo da Bergamo a cavallo, allogò il cavallo ad Andrea del Verrocchio fiorentino e la figura a Vellano. La qual cosa udendo, Andrea, che pensava che a lui toccasse tutta l’opera, venne in tanta collera, conoscendosi, come era in vero, altro maestro che Vellano non era, che, fracassato e rotto tutto il modello che già aveva finito del cavallo, se ne venne a Firenze. Ma poi, essendo richiamato dalla Signoria che gli diede a fare tutta l’opera, di nuovo tornò a finirla. Della qual cosa prese Vellano tanto dispiacere, che partito di Vinegia senza far motto o risentirsi di ciò in niuna maniera, se ne tornò a Padoa, dove poi visse il rimanente della sua vita onoratamente, contentandosi dell’opere che aveva fatto, e di essere, come fu sempre, nella sua patria amato et onorato. Morì d’età d’anni 92, e fu sotterrato nel Santo con quell’onore che la sua virtù, avendo sè e la patria onorato, meritava. Il suo ritratto mi fu mandato da Padoa da alcuni amici miei che l’ebbono, per quanto mi avisarono, dal dottissimo e reverendissimo cardinal Bembo, che fu tanto amatore delle nostre arti, quanto in tutte le più rare virtù e doti d’animo e di corpo, fu sopra tutti gl’altri uomini dell’età nostra eccellentissimo.

FINE DELLA VITA DI VELLANO DA PADOA SCULTORE