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tato d’altri maeſtri, d’altri magiſterij che non ſono i deſcritti da me, nella compagnia de’ quali io mi uo preparando con ogni ſtudio, di non eſſer degli ultimi.
In tanto mi contento che ella abbia buona ſperanza di me, & migliore opinione di quella che ſenza alcuna mia colpa n’ha forſe conceputa. Deſiderando che ella non mi laſci opprimere nel ſuo concetto dell’altrui maligne relazioni, fino a tanto che la uita, & l’opere mie, moſtrerranno il contrario di quello che e’ dicono.
Ora con quello animo che io tengo d’onorarla, & di ſeruirla ſempre, dedicandole queſta mia roza fatica, come ogni altra mia coſa, & me medeſimo l’ho dedicato, la supplico che nõ ſi ſdegni di auerne la protezzione, o di mirar almeno a la deuotione di chi gliela porge: & alla ſua buona grazia raccomandandomi, vmilisſimamente le bacio le mani.
Di V. Eccellenzia umiliß. ſeruitore
Giorgio Vaſari pittore Aretino.