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questa sua fatica don Giulio in ventisei storiette, dua carte a canto l’una all’altra, che è la figura et il figurato, e ciascuna storietta ha l’ornamento attorno vario dall’altra con figure e bizzarrie approposito della storia che egli tratta. Né vo’ che mi paia fatica raccontarle brevemente, atteso che ogni uno nol può vedere. Nella prima faccia dove comincia il mattutino è l’Angelo che annunzia la Vergine Maria, con una fregiatura nell’ornamento piena di puttini che son miracolosi, e nell’altra storia Esaia, che parla col re Achaz. Nella seconda alle laude è la visitazione della Vergine a Elisabeta, che ha l’ornamento finto di metallo, nella storia dirimpetto è la Iustizia e la Pace che si abracciano. La prima è la Natività di Cristo e dirimpetto nel paradiso terrestre Adamo et Eva che mangiano il pomo, con ornamenti l’uno e l’altro pieno di ignudi et altre figure et animali ritratti di naturale. A terza vi ha fatto i pastori che l’Angelo appar loro e dirimpetto Triburtina Sibilla che mostra a Ottaviano imperatore la Vergine con Cristo nato in cielo, adorno l’uno e l’altro di fregiature e figure varie tutte colorite, e dentro il ritratto di Alessandro Magno et Alessandro cardinal Farnese. A sesta vi è la circuncisione di Cristo, dov’è ritratto per Simeone papa Paulo Terzo, e dentro alla storia il ritratto della Mancina e della Settimia gentil donne romane, che furono di somma bellezza, et un fregio bene ornato atorno quella, che fascia parimente col medesimo ordine l’altra storia, che gli è a canto, dov’è San Giovanni Batista che battezza Cristo, storia piena di ignudi. A nona vi ha fatto i Magi che adorano Cristo e dirimpetto Salamone adorato dalla regina Sabba, con fregiature all’una e l’altra ricche e varie, e dentro a questa da’ piè, condotto di figure manco che formiche, tutta la festa di Testaccio, che è cosa stupenda a vedere, che sì minuta cosa si possa condur perfetta con una punta di pennello, che è delle gran cose che possa fare una mano e vedere un occhio mortale, nella quale sono tutte le livree che fece allora il cardinale Farnese. A vespro è la Nostra Donna che fugge con Cristo in Egitto e dirimpetto è la sommersione di Faraone nel Mar Rosso, con le sue fregiature varie da’ lati. A compieta è l’incoronazione della Nostra Donna in cielo, con moltitudine d’Angeli, e dirimpetto nell’altra storia Assuero che incorona Ester con le sue fregiature a proposito; alla messa della Madonna, ha posto innanzi in una fregiatura finta di cameo che è Gabriello che annunzia il verbo alla Vergine, e le due storie sono la Nostra Donna con Gesù Cristo in collo, e nell’altra Dio Padre che crea il cielo e la terra. Dinanzi a’ salmi penitenziali è la battaglia nella quale per comandamento di Davit re fu morto Uria Eteo, dove sono cavagli e gente ferita e morta ch’è miracolosa, e dirimpetto nell’altra storia Davit in penitenzia, con ornamenti et apresso grotteschine; ma chi vuol finire di stupire guardi nelle tanìe, dove minutamente ha fatto intrigaro con le lettere de’ nomi de’ Santi, dove di sopra nella margine è un cielo pieno di Angeli intorno alla Santissima Trinità, e di mano in mano gl’Apostoli e gl’altri Santi, e dall’altra banda séguita il cielo con la Nostra Donna e tutte le Sante vergini; nella margine di sotto, ha condotto poi di minutissime figure la processione che fa Roma per la solennità del corpo di Cristo