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di Siena, il signor don Francesco Medici, e della serenissima reina Giovanna d’Austria, come da altri interamente è stato con ordine raccontato e da noi sarà a luogo più comodo largamente replicato. E perciò che non solo in questo buon padre, ma in altri ancora de’ quali si è ragionato disopra, si è veduto e vede continuamente che i buoni religiosi (non meno che nelle lettere, nei publici studii e nei sacri concilii) sono di giovamento al mondo e d’utile nell’arti e negl’esercizii più nobili e che non hanno a vergognarsi in ciò dagl’altri, si può dire non essere per aventura del tutto vero quello che alcuni, più da ira e da qualche particolare sdegno che da ragione mossi e da verità, affermarono troppo largamente di loro: cioè che essi a cotal vita si danno, come quegli che per viltà d’animo non hanno argomento, come gl’altri uomini, di civanzarsi; ma Dio gliel perdoni. Visse fra’ Giovann’Agnolo anni 56, e morì all’ultimo d’agosto 1563.

FINE DELLA VITA DI FRA’ GIOVANN’AGNOLO MONTORSOLI, SCULTORE