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voluto smurarlo e rimurarlo poi in isquadra, ma è stato giudicato ch’e’ sia meglio il seguitare così quel lavoro, per non parere maligno contro a Baccio e prosuntuoso, et aremo dimostro che e’ non ci bastasse l’animo di correggere gli errori e mancamenti trovati e fatti da altri. Ma tornando a Baccio, diciamo che le virtù sue sono state sempre conosciute in vita, ma molto più saranno conosciute e desiderate dopo la morte. E molto più ancora sarebbe egli stato vivendo conosciuto quello che era et amato, se dalla natura avesse avuto grazia d’essere più piacevole e più cortese: perché l’essere il contrario e molto villano di parole gli toglieva la grazia delle persone et oscurava le sue virtù, e faceva che dalla gente erano con malanimo et occhio bieco guardate l’opere sue, e perciò non potevano mai piacere. Et ancora che egli servisse questo e quel signore e sapesse servire per la sua virtù, faceva nondimeno i servizii con tanta mala grazia, che niuno era che grado di ciò gli sapesse. Ancora il dire sempre male e biasimare le cose d’altri era cagione che nessuno lo poteva patire, e dove altri gli poteva rendere il cambio, gli era reso addoppio, e ne’ magistrati senza rispetto a’ cittadini diceva villania, e da loro ne ricevé parimente. Piativa e litigava d’ogni cosa volentieri e continovamente visse in piati, e di ciò pareva che trionfasse. Ma perché il suo disegnare, al che si vede che egli più che ad altro attese, fu tale e di tanta bontà, che supera ogni suo difetto di natura e lo fa conoscere per uomo raro di questa arte, noi perciò non solamente lo annoveriamo tra i maggiori, ma sempre abbiamo avuto rispetto all’opere sue e cerco abbiamo non di guastarle, ma di finirle e di fare loro onore: imperò che ci pare che Baccio veramente sia di quelli uno che onorata lode meritono e fama eterna. Abbiamo riservato nell’ultimo di far menzione del suo cognome, perciò che egli non fu sempre uno, ma variò: ora de’ Brandini, ora de’ Bandinelli facendosi lui chiamare; prima il cognome de’ Brandini si vede intagliato nelle stampe dopo il nome di Baccio; di poi più gli piacque questo de’ Bandinelli, il quale insino al fine ha tenuto e tiene, dicendo che i suoi maggiori furono de’ Bandinelli di Siena i quali già vennono a Gaiuole e da Gaiuole a Firenze.

IL FINE DELLA VITA DI BACCIO BANDINELLI, SCULTORE FIORENTINO