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mazzo. Vien dal Greco βοή, che vuol dire, clamor, & strepitus.
Bolgiett. Cosa, con la quale di lontano si percuote gettando, come palla di neve, o altro simile. Quello è un bellissino composto tolto dal Latino Bolus, che significa un pezzo di qualsivoglia cosa, come Bolus terrae, un pezzo di terra, e da jacio, is, che significa gettare; Onde Bolgiett quasi Boli jactus, e perchè per gettar così sono molto idonee le rape, e pomi molli, quindi diciamo la rapa cotta in acqua, Bolgion.
Bot, dà di bot. Battiture, dar battiture. Questa esplicazione è l’istessa che quella della voce Batarel, perciò vedasi di sopra p. 52.
Bragascion, Braghess. Ognun vede quanto comodamente si può didurre dal Latino Braccae, ed è a dir il vero tanto chiaro, che a mio giudicio non ha bisogno di esplicazione.
Bragià. Brancà . Gridar forte. Vien dal Greco βραγκάω, id. raucesco, quasi che per il gran gridare vogliono divenir rauchi.
Brontolà. Gridar con istrepito. È derivato dal verbo Greco βροντάω, id. tono, che significa tuonare; poichè quelli, che gridano sì forte, pare appunto che tuonino.
Cagon. Pauroso, da poco. È derivato dal nome Greco κακός, che sebbene per lo più significa malus, talvolta però ancora significa timidus.
Caireu del formag. Là dove il cascio comincia a putrefarsi. È tolto dal Latino Caries, che è l’istesso, che Putrilago ex vetustate.