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ALL’ILLUSTRE SIGNOR

ERCOLE GALARATO

PADRON MIO OSSERVANDISSIMO.


V

Edendo io, che con tanta istanza vien ogni giorno ricercato quel libretto delle parole Milanesi, e sapendo, che quel grande Amico di V. S. Illustre, dico il Sig. Ignazio Albano, l’aveva nelle mani per emendarlo ed accrescerlo, io l’ho sollecitato per mandarlo alle stampe; ma essendo egli sopraggiunto da nuovi affari non l’ha potuto perfezionare conforme al di lui desiderio; poichè vi manca gran parte delle interpretazioni, ed in maniera veruna non lo voleva dare così imperfetto: ma importunato da mie preghiere si è finalmente contentato darlo, promettendo, con la prima commodità compirlo del tutto; e perchè sò che fu sempre suo intento il dedicarlo a V. S. Illustre, come già molte volte glielo disse, essendo amendue nella mia bottega, perciò sì per esequir in parte il di lui intento, sì anche