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A GLI ONORATI
LETTORI
Giacomo Como C. M.
AVeva già nelle mani il Varon Milanes, concesso da’ Signori Superiori per darlo alle stampe, quando essendo veduto d’alcuni gentil’uomini, dissero, che non tutti averebbono saputo pronunziarlo come bisognava. E su questo proposito incitarono di modo il Signor Gio. Ambrosio Biffi a ragionare della pronunzia Milanese, ch’egli ne discorse, ancorchè all’improviso, e brevemente con grandissimo gusto di tutti. Onde considerando io come potessi avere questo trattatello da stampare col Varone, perchè non me lo potesse negare, glie lo feci dimandare da un amico tale, che ho potuto conseguir il fine al desiderio mio. Godete adunque cortesi Lettori queste due Operette, ancorchè non compite per la mia importunità, desideroso di compiacervi: che se conoscerò che l’abbiate in grado, m’ingegnerò di darvi ogni giorno qualche cosa di nuovo.
Vivete felici.