Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
iii |
AVVISO DELL’EDITORE
DOMENICO MORENI
Il Varchi per dar isfogo all’acerbo suo dolore dalla malattia cagionato del Gran-Duca Cosimo I. suo benefattore, e mecenate, e per far mostra nel tempo istesso del giubbilo, ch’ei ne risentiva, grandissimo pel di lui miglioramento, scrisse a diversi rime dolenti di timore miste, e di speranza, e talora di brio, e di gioja confortandogli a tergere il pianto, e conforto nel tempo istesso da essi chiedendo, e consiglio per sì fatta sciagura, che il tenea tuttora irrequieto, ed afflitto. Così egli scrivea a Mons. de’ Rossi Vescovo di Pavia:
Quandunque entro il mio cor dubbioso penso
Qual fora il Mondo tutto, e qual mia vita,
Se ’l Gran Duce da noi fesse partita;
Arde tutto, ed agghiaccia ogni mio senso.
Ond’io, ch’altro non so pigliar compenso,
A voi consiglio, a voi dimando aita,
Che la mia mente povera, smarrita
Si perde, vinta da dolore immenso.