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viii

veruno studio, perchè non mi passò mai per la mente di darlo in luce: ma essendomi stato richiesto per questa Scelta di curiosità letterarie, ho voluto prima raffrontarlo col testo edito dal Fabricio. Il confronto mi ha portato a mettervi qualche nota; e mi ha pur dato a vedere come al volgarizzamento del codice pratese (che ben m’era accorto esser mutilo) manca poco meno d’un terzo. Le biblioteche di Firenze, ove stiamo ai cataloghi, non ci offrono che un testo Magliabechiano; ch’è il codice 8 della classe XL, cartaceo, e scritto sulla fine del secolo XV: ma quella versione è diversa, meno antica e peggiore, divagante dal latino, e appunto sul finire molto abbreviata. Piuttosto che supplir così male al difetto, ho preferito di lasciare in tronco: tanto più, che nei primi due terzi sta il meglio.