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CAPITOLO VIII.


La caccia all’automobile.


Quantunque il freddo fosse abbastanza intenso, segnando già il termometro 5° sotto zero, i tre esploratori si prepararono il pranzo all’aria aperta, proprio sul margine della grande foresta e precisamente sotto un gigantesco pino bianco che coi suoi folti e ben disposti rami aveva lasciato intorno a sè un bel circolo di terra sgombra di neve.

Contando, durante quella fermata, di provare le loro armi, avevano tolte dalle casse delle rivoltelle Colt e tre mauser, nonchè una grossa carabina a due canne, carica con proiettili a punta d’acciaio, destinati a bucare la pelle dei grandi ruminanti, i quali sono ancora abbastanza numerosi nelle selve del Canadà settentrionale, malgrado l’attiva caccia che danno loro gli scorridori della Compagnia delle pelliccie.

Pel momento però non si mostravano che degli uccelli, come falchi pescatori ed aquile pescatrici, gru con becchi lunghi più di venti centimetri e degli ortolani, chiamati anche uccelli delle nevi, perchè di solito non si incontrano che là dove il candido lenzuolo copre la terra.

In lontananza però, ben dentro la maestosa foresta, di quando in quando si udiva risuonare lugubremente qualche urlo dei lupi cervieri, animali pericolosissimi se si trovano in buon numero e che si frammischiano anche coi grandi e grossi