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80 capitolo vii.


— Un po’ di alcool non fa male quando si è mangiato abbondantemente, — disse l’ex-baleniere. — E poi io ho l’abitudine di non rifiutare mai un invito quando mi viene fatto da un gentleman.

— Avete fatto colazione dal signor di Montcalm?

— Avete proprio indovinato, signore.

— Allora un buon bicchiere di wisky vi farà digerire meglio d’ogni altro liquore.

— Anche due, mister. —

Il maestro di boxe attraverso la via che era in quell’ora piuttosto frequentata, e dopo d’aver svoltato l’angolo d’un vasto caseggiato, entrò in un bar, chiedendo un gabinetto ed una bottiglia di wisky, del migliore.

Pochi istanti dopo si trovava seduto di fronte allo chaffeur, in un salottino minuscolo e silenzioso.

— Bevete innanzi tutto, mister....

— Dik Mac Leod, — rispose l’ex-baleniere, vuotando d’un colpo il bicchiere e facendo scoppiettare la lingua con visibile soddisfazione. — Ed ora, signore, ditemi che cosa desiderate da me ed al più presto possibile, non avendo troppo tempo da perdere.

— Vorrei sapere se siete libero o se il signor di Montcalm vi ha arruolato.

— Parto pel Polo, mister.

— Coll’automobile di quel signore?

— Precisamente. Volevate forse farmi anche voi qualche proposta? —

Invece di rispondere, il maestro di boxe gli chiese bruscamente:

— Siete un uomo scrupoloso o ne avreste quando si trattasse di guadagnare una bella somma? —

L’occhio dell’ex-baleniere fiammeggiò sinistramente.