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20 | capitolo ii. |
I due campioni si sono fermati. Torpon bestemmia da vero americano; il canadese fa un gesto di furore.
I partners impugnano minacciosamente le bottiglie di brandy, pronti a resistere alla forza.
Delle grida s’incrociano.
— È una bricconata!...
— È una infamia!...
— Non si può più scambiarsi dunque due pugni nè negli Stati dell’Unione, nè nel Canadà?
— Dove è andata a finire la libera America? In fondo all’Atlantico forse?
— Gentlemen, alla prepotenza rispondiamo colla prepotenza!...
— Addosso alla legge!...
— Morte ai poliziotti!... Abbasso gli sbirri!...
— Sì, sì, addosso!... —
Una rabbia folle ha invaso, per la seconda volta, i diecimila spettatori. Inglesi, canadesi ed americani si slanciano verso i bars improvvisati ed in un momento li pongono a sacco, malgrado le proteste e le grida disperate dei proprietari.
Una tempesta di bottiglie è pronta a rovesciarsi addosso alla forza che sta per forzare l’entrata della pista.
Miss Ellen era rimasta impassibile, dietro il volante del suo automobile, guardando curiosamente la folla che si apparecchiava a resistere energicamente non solo ai policemen, ma anche contro i dragoni della Regina e ad inzuppare le rosse divise di questi ultimi d’ogni sorta di liquori.
Il canadese si era avvicinato a Torpon, il quale digrignava i suoi denti da orso grigio, sagrando:
— Lo vedete: un’altra volta il destino si è frapposto fra voi e me.