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la caccia al treno | 253 |
— Siete voi, Dik? — chiese il signor di Montcalm, il quale subito non aveva potuto distinguerlo.
— Sì, signore, — rispose l’ex-baleniere.
— Che cosa c’è di nuovo, dunque?
— Devo darvi una brutta notizia, signore.
— Quale?
— Che il motore non funziona più e che noi siamo in una panne completa.
— Che diavolo mi raccontate?
— Mi pare di essermi spiegato.
— Voi scherzate, mastro Dik!... — gridò lo studente, riaccendendo subito la lampada.
— Non ne ho l’abitudine, — rispose seccamente l’ex-baleniere.
— Per tutti i fulmini di Giove!...
— Dite quello che volete, il fatto è che noi siamo arenati.
— Che cosa si è guastato? — chiese il signor di Montcalm, il quale era diventato pallidissimo.
— Non lo so, signore, ma certo deve essere avvenuto un guasto importante, poichè i miei sforzi per far funzionare il motore sono stati vani.
— Che si sia spezzato od alterato il radiatore?
— Con questo nebbione mi sarebbe impossibile, per ora, trovare il malanno.
— Come va questa faccenda? — chiese lo studente. — Fino a stamane l’automobile funzionava perfettamente.
— Non so che cosa dire, — rispose Dik. — Gli automobili hanno gli organi delicati, checchè si dica.
— Accendiamo i fanali ed andiamo a vedere.
— Ed i buoi muschiati li avete dimenticati? — chiese lo chaffeur, con un leggier tono ironico, che produsse però sugli animi dei due esploratori una sgradita impressione. — Se scor-