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una battaglia coi trichechi | 217 |
dell’Arizona, fu trovata la mummia d’un bambino che fu giudicata appartenente all’epoca terziaria, e che aveva notevolissime somiglianze col pithecanthropus erectus, ossia della scimmia che più si avvicina all’uomo.
D’altronde ormai è provato che l’uomo, sia esquimese od indiano, visse qui avanti la fine del periodo glaciale, ossia in un’epoca in cui l’uomo forse non aveva ancora popolato il continente antico.
— Il continente americano doveva essere ben diverso da quello che è oggi, in quei lontanissimi tempi.
— Non aveva la forma che ha presentemente. La sua ampiezza era molto minore e si estendeva sopra i due oceani come una immensa isola allungata verso il Polo.
Molto diverse di quelle attuali erano allora la sua flora e la sua fauna, della cui ultima facevano parte delle specie gigantesche oggidì completamente e da gran tempo scomparse.
Come e quando quegli abitanti e quegli animali comparvero su queste terre, non è facile dirlo. È un problema che ha affaticato tante menti, senza che una così interessante questione sia stata definitivamente risolta.
Chissà che il Polo non riservi a noi delle straordinarie sorprese. Ohè, Dik, che cosa fate? —
Un rombo assordante sfuggiva in quel momento sotto le ruote dell’automobile. Si sarebbe detto che passasse sopra un ponte metallico d’una eccessiva sonorità.
— Da che cosa proviene questo fracasso dunque, Dik? — chiese nuovamente il canadese, alzandosi bruscamente.
— Pare che ci sia del vuoto sotto lo strato di ghiaccio, rispose finalmente l’ex-baleniere, rallentando subito.
— Passiamo forse sopra un fiume?
— Che ne so io, signore? —