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i cacciatori della baia di hudson | 207 |
— Allora lasciamo da parte il forte Severn e muoviamo direttamente su quello di Churchill. Così risparmieremo tempo.
— E ne guadagneremo su Torpon, — disse Walter. — Non so che cosa pagherei per sapere dove si trova quel bisonte.
— Speriamo che si trovi ancora sulle coste del Labrador, — rispose il canadese.
— Che riesca anche lui ad andare al Polo? —
Il signor di Montcalm guardò lo studente sorridendo:
— Voi dunque, — gli chiese, — siete ben sicuro di giungervi?
— Per tutti i fulmini di Giove!... Mi pare già di vedermi seduto sull’incrocio di tutti i meridiani dell’orbe terraqueo, signor Gastone.
Chi potrebbe dubitare che uomini come noi non vi giungano? Andremo a fumare la nostra pipa lassù ed a vuotare una buona bottiglia di champagne in onore del vecchio Polo.
— Questa vostra fiducia mi piace, Walter, — disse il canadese. — Sì, noi arriveremo al Polo.
— E prima di quel bisonte, anche.
— Certo, Walter.
— Allora posso gridare: hurràh pel Polo.
— Sì, mattacchione, e se.... —
Un brusco salto dell’automobile gli spezzò la frase.
— Che cosa succede, Dik? — chiese, riprendendo subito l’equilibrio.
— La via diventa pessima, signore, — rispose l’ex-baleniere. — Questa neve copre delle insidie che non sempre si possono evitare.
— Vi sono sotto dei crepacci che non si sa quanto siano larghi.
— Volete rallentare?