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176 | capitolo xiv. |
— Se provassimo a venire a trattative?
— Non vedete che scappano sempre?
— Signor Gastone, vorrei darvi un consiglio.
— I vostri li ho trovati, almeno finora, sempre ottimi, quindi potete parlare liberamente.
— Se mettessimo in moto l’automobile per averlo sempre pronto?
— Ottima idea. Faremo una corsa intorno al villaggio.
Il freddo intenso ha rassodata la neve e le nostre ruote morderanno bene.
Tenete d’occhio gli esquimesi, voi.
— Nessuno si avvicinerà, signor Gastone. Il mio serbatoio è pieno e potrò coprire le capanne con una vera grandine di palle. —
Il canadese si era slanciato sull’automobile per far funzionare il motore, cosa che richiedeva pochi minuti, essendo la vettura munita del magnete Bosch a bassa tensione con candele a rupteurs.
Lo studente intanto sorvegliava attentamente le capanne, pronto a far fuoco sul primo esquimese che si presentasse con intenzioni ostili.
— Sono pronto, — disse ad un tratto il canadese.
Il motore funzionava lanciando in aria i suoi metallici e poderosi teuff-teuff. Tutta la vettura pulsava e fremeva, impaziente, dopo un così lungo riposo, di riprendere le sue corse vertiginose.
— Devo salire? — chiese Walter.
— Certo, — rispose il canadese. — Faremo per ora una corsa intorno al villaggio per provare la resistenza della superficie nevosa.
— E gli esquimesi?
— Vedremo che cosa sapranno fare vedendoci in corsa. A