Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
un’orgia di carne e d’olio | 151 |
— E se facessi gettare quella brutta bestia nella baia insieme ai tuoi padroni?
— Non ti consiglierei di farlo, perchè quella bestia nasconde nel suo ventre del fuoco che potrebbe scoppiare e bruciare te e tutto il tuo villaggio.
— Ed allora, che cosa devo fare? — ripetè l’esquimese. — Fermarli qui o farli retrocedere?
— Fermali, se puoi.
— Hanno delle bocche da fuoco e quelle fanno paura.
— Ti ho detto che ne darò una anche a te.
— Mio fratello bianco è un vero fratello, — disse Karalit. — Ora mi dia da bere.
La mia lingua ha parlato troppo ed è asciutta.
— A te, ora bevi, — rispose Dik.
Il capo afferrò la bottiglia e si mise a bere a garganella.
— E tua moglie? — chiese l’ex-baleniere, fermandolo.
— Lasciala gustare i miei stivali, — rispose l’egoista. — A lei bastano. —
Rialzò la bottiglia con un gesto brusco, e per paura che suo fratello bianco tentasse ancora d’intervenire, in tre o quattro colpi vuotò il contenuto.
— Ecco il calore, — disse, facendo scoppiettare la lingua. — Ve ne sono ancora di queste bottiglie nella bestia maledetta?
— È piena, — rispose Dik.
— Allora puoi tenerti certo che i miei sudditi, se tu vorrai, muoveranno senza esitare all’attacco della bestia per spillarle dal ventre l’acqua che riscalda e che raddoppia la vita.
— Io lascerò loro tutte le bottiglie e parte dei viveri purchè non commettano dei guasti.
— Quando dovremo agire?
— Domani, dopo lo squartamento della balena, alla quale assisteranno senza dubbio i miei padroni.