Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
la caccia all’automobile | 97 |
Un altro ritrovato molto recente, che dà già buoni frutti, si ha dai detriti delle piantagioni di cotone.
Fino ad oggi i produttori di cotone lasciavano inutilizzati gli arbusti spogliati dell’elemento tessile. Ora si è scoperto il procedimento per mezzo del quale quelle canne triturate, macinate e ridotte in polpa si possono convertire....
— In carta, — disse lo studente, vedendo che il canadese si era bruscamente arrestato.
— In lupi....
— In lupi!... Che cosa dite signor di Montcalm?
— Eccoli!
— Chi? I piantatori di cotone od i fogli di carta?
— No, no, i lupi: guardateli come corrono!... Sono cervieri e neri!... Me l’aspettavo questo attacco.
Ecco il momento, Walter, di dare una prova della vostra maestrìa nel tiro a segno.
— Fulmini di Giove!... Altro che carta e giornali!... — gridò l’ex-studente, afferrando lestamente uno dei tre mauser che stavano appoggiati ai sedili. — Qui si tratta di denti.
— E che denti anche, — aggiunse lo chaffeur. — Che cosa devo fare, padrone? Lanciare la macchina a cinquanta o sessanta miglia all’ora?
— A cento!... — gridò lo studente.
— Vi dimenticate che abbiamo da rimorchiare la nostra casa che può diventare, da un momento all’altro, una fortezza necessaria per salvare le nostre gambe? A cinquanta miglia, Dik.
— Va bene, padrone, — rispose l’ex-baleniere.
L’automobile accelerò subito la marcia, filando sotto i pini giganti i quali, fortunatamente, lasciavano dei vasti e numerosi passaggi.
Degli ululati feroci, che si ripercossero lugubremente sotto
7. E. SALGARI ― Una Sfida al Polo.