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Torino, 15 agosto 1863.



Carissimo amico,


Siamo riesciti; ed una comitiva d’italiani è finalmente salita sul Monviso! Io fui qualche momento in dubbio se te ne dovessi scrivere. È una vera crudeltà il venire a te, cui il dovere tenne incatenato sotto quest’afa canicolare in mezzo a carte aride e fastidiose come il polverio che infesta le strade, e parlarti delle impareggiabili soddisfazioni da noi godute appiè delle nevi, in mezzo alle inarrivabili sublimità degli orrori alpini. Ma non vorrei che mi tacciassi di mancator di parola, ed eccoti un breve cenno della nostra gita.

Ci si doveva essere un diluvio di gente, ma poi allo stringer del sacco ci trovammo solo in quattro, il conte di S. Robert, suo fratello Giacinto, il deputato Barracco ed io. Parecchi