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poca loro fermezza. Quindi venivano parecchi lembi di neve così ghiacciata e rigida (il pendìo eccedeva talora 34°) e che terminavano in così fatti precipizi, che per fermo quegli cui fosse mancato un piede si sarebbe trovato a partito disperato. Io volli allora che ci legassimo l’uno all’altro con una corda comune, onde se qualcuno fosse caduto gli altri il potessero sostenere. Ma le guide non avevano mai vista in opera simile precauzione, che del resto in montagne così povere di ghiaccio come queste, rarissime volte occorre, e quindi elevavano obbiezioni. Parimenti a taluno di noi pareva che questo legarci gli uni agli altri non dovesse avere altro effetto, che quello di trarre tutti nel precipizio quando taluno fosse scivolato. Finalmente riuscii a togliere tutte le difficoltà e fu grande fortuna, perchè nello scendere uno di questi ripidissimi lembi di neve, sdrucciolò un piede al sig. Giacinto di S. Robert.

È istinto naturale a chi non è esperto di ghiacciai, l’abbandonare in così fatti casi ogni oggetto, che si abbia in mano, onde cercare di aggrapparsi direttamente al suolo colle mani. Ma siccome neppure le unghie nel ghiaccio non penetrano, vuolsi invece stringere con tutta forza il bastone ferrato senza cui non si debbe