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cazioni, delle quali io non posso fare appunto allo Stato Maggiore, perchè nelle montagne al dissopra di ogni abitazione e vegetazione, le stesse punte e gli stessi torrenti ricevono diversi nomi non solo dagli abitanti di diverse vallate, ma spesso anche dagli abitanti dei diversi casolari di uno stesso villaggio. Onde nasce che nulla è così incerto e difficile come la denominazione di questi siti inospiti. Ed anzi io vorrei, che allorquando si fa una carta in grande scala di siti così poco frequentati, non si esitasse nel battezzare ex novo certe cime e certi seni, imperocchè i nomi così proposti verrebbero ben presto adottati da tutti, e non si avrebbe l’inconveniente, nel quale spesso si cade, di applicare ad un sito nomi, che dalla maggioranza degli abitanti vengono invece applicati ad un altro.

Ma qui si tratta di errore più importante. Osserverai che nella carta dello Stato Maggiore al sud del Monviso si ha il vallone delle Forciolline, che termina col passo delle Sagnette, per cui si fa capo nella valle del Po: quindi il rivo di Giaffon o delle Giargiatte: finalmente il rivo Eisolao che contiene due laghetti e si termina col passo di S. Chiaffredo. Tutti e tre i torrenti che escono da queste valli sono figurati come confluenti direttamente nel torrente di Vallante.