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Quanto al barometro aneroide, egli è chiaro che se le sue indicazioni fossero sicure, si potrebbe dire uno strumento veramente preziosissimo, come quello che si può trasportare (senza i pericoli e le noie molte, che trae seco il barometro a mercurio) nelle montagne alquanto difficili. Il barometro aneroide, che noi avevamo, non era gran fatto più grosso di un oriuolo da tasca!
Nel 1856 io aveva esperimentato nelle valli di Cogne un aneroide di Lerebours: tornai a Torino coll’indice spostato di quasi due centimetri. L’aneroide Casella che noi avevamo si comportò molto meglio, ed ecco le differenze fra le indicazioni del medesimo e le indicazioni del barometro a mercurio ridotte alla temperatura 0°, che osservammo nella nostra gita ad altezze diversissime: 6mm,83; 11mm,86; 9mm,38; 6mm,54; 1mm,86; 4mm,91.
Queste differenze sono abbastanza saltuarie perchè se ne debba conchiudere non potersi far uso del nostro aneroide per determinazioni esatte. Però, ove si abbia contemporaneamente il barometro a mercurio e l’aneroide, si può far uso di questo per determinazioni approssimative fra due successive stazioni del barometro a mercurio. Ed in questo modo noi traemmo anche partito dall’aneroide Casella.