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capitolo terzo. 43

rosee e spelate, grosse come mosconi, che strillavano in coro senza chetarsi.

Figurarsi la gioia di Rita e di Nello, quando, tornati dalla scuola, si videro venir incontro la Letizia, che, tenendo una mano chiusa su l’altra, diceva:

— Indovinino che c’è qui dentro! —

Le furon tutti e due addosso, le aprirono le mani per forza, ed esclamarono subito:

— Oh carini! oh come sono piccini! oh poverini! —

Ci volle del bello e del buono prima che la contessa potesse persuaderli a lasciare in pace quelle bestioline che, in quel momento, non avevan bisogno d’altro che della loro mamma. In fatti, la Caciotta, che gli andava cercando tutta smaniosa, s’arrampicò su la Letizia, se ne prese delicatamente uno in bocca, e ridiscendendo andò a portarlo a quel modo nella canestra. Tornò poco dopo, e ne prese un altro; e così a mano a mano,