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capitolo ottavo. | 153 |
ciò i giri e le ricerche per la camera. Oh, se avesse potuto trovare un buchino donde scappare, e tornarsene a casa sua! In tanto le veniva in mente il racconto spaventevole che Moschino le aveva fatto delle proprie peripezie del mondo. Per andare a casa Sernici chi sa di dove bisognava passare! Dal mondo, certo.... E, a questa idea, la Ninì era còlta da uno sgomento indicibile. Perchè, perchè, Dio di misericordia, l’avevano data via appunto lei, così triste sempre? Ah, quella tristezza che l’aveva oppressa fin dalla nascita, senza ch’ella ne sapesse la ragione, doveva essere il presentimento dell’avvenire, che le si preparava così desolato, solitario, pieno di angoscia! Le bestie son come gli uomini: hanno il loro destino; e guai se il destino è nemico!
Su tali dolorose considerazioni la sorprese Vittorio, che avea terminato di desinare, e tornava a tormentarla; per troppa simpatia, s’intende.