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DISCORSO SUL TESTO DEL POEMA DI DANTE.

di san Paolo vi stanno da testo misteriosissimo a lunghi tratti alle volte scolastici, e spesso eminentemente profetici; -

Giunta è la spada Col pastorale; e l’uno e l’altro insieme Per viva forza nnal convien che vada; Però che giunti, l’un l’altro non teme.

E connettesi al verso precedente,

Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? »

suggerito dalla sentenza ; - Scimus autem quia Iona est less , si quis ea legitime utatur; ^ - e altrove ; - Nemo militans beo, implicai se negotiis scscularibus *. - Dall’Apostolo aveva im- parato altresì , che i trattati dottrinali e le verità illuminate dalla poesin, non giovano a persuadere chi guarda la terra a traverso delle illusioni dell’inferno e del paradiso. La men an- tica del purgatorio , non mostrandosi avviluppata nelle idee incomprensibili dell’eternità, crebbe più popolare dell’altre due. Dante fece magico uso di tutte: se non che al suo libro restò solamente il carattere di poesia; e mosse le fantasie de’ mortali,

Non di pili colpo che soave vento.

Che ov’anche protetti dnlle vittorie eh’ ei si sperava dall’ armi imperiali, j pochi intelletti sani * avessero

Sotto il velame degli versi strani,

additate liberamente le riforme alla religione, senza nondimeno poter additare ad un’ora evidenti gli indizj della divina rive- lazione nel libro, il Poeta non avrebbe esercitato né pur allora su gli uomini l’autorità di profeta. Di che ho toccato più so- pra; e quando avrò a risalire all’origine vera della visione di Dante, atterrò la promessa, e la sua consacrazione nel Para- diso al ministero Apostolico, lasciata da me per ipotesi ^ avrà lume e sostanza di verità; o che mi spero.

CXXIl. Il Convito da prima parrebbe fatto per provvedere al disegno letterario della Commedia, - « a perpetuale infamia » e depressione delli malvagi uomini d’Italia, che commen ano » lo Volgare altrui, e lo proprio d-spregiano; » prova che s’ha da scrivere in italiano. - « si vedrà in questo commento l’a- » gevolezza delle sue sillabe, la proi)rietà delle sue con-lizioni, » e le soavi orazioni , che di lui si fanno : le quali , chi bene » agguarderà, vedrà essere piene di dolcissima ed amabilissima


i Purgatorio, XVI, 94, 132.

2 Timoth., Pr., I, 8.

3 Timotli., S^-. ., II, 4.

  • Inferno, IX, 61-tì3.

4( Qui dietro, sez. XLVIII.


DISCORSO