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DISCORSO SUL TESTO DEL POEMA DI DANTE.
Così gridai con b faccia levata : E i tre, che ciò inteser per risposta, Guardar I’uq l’altro, come al ver si guata *.
Vedi inoltre come anche quelle parole Federigo ultimo re dei Romani per rispetto al tempo presente, fanno parere più meta- fisica la teoria dell’ imperiale autorità congiunta alla filosofica, quasi che i suoi successori avessero il nome e non i diritti di Imperadori sovra i popoli dell’Italia. Dopo Ridolfo e Andol/’o e Alberto eh’ ei nomina sprezzatamente, Arrigo corre vagli sotto la penna da sé ; e forse fu scritto e cassato per la memoria ancora fresca di Firenze assalita dalle armi imperiali e dalle poetiche. Che se Dante non avesse notato in quell’opera com’ei la incominciava poscia che Arrigo VII dovea già essere eletto e venuto in Italia, niuno avrebbe potuto contraddire a chiun- que avesse affermato cli’ei la scriveva a’ tempi d’Alberto d’Au- stria. L’osservazione diligente degli anni, che senz’altro è so- fistica ogniqualvolta, sappiansi o no, tornano superflui ad un modo, fa molto ove importi, a chiarire quanto le mutazioni dei tempi, l’età diversa, e la carità famigliare, più ch’altro, so- gliono rattenere e sospingere i grandi ingegni. Se non che la tempra di Dante pativa più presto di rompersi che di piegarsi. Tu senti a ogni poco com’ egli perseverava in quell’ opera di mal cuore, e pare che esclami : -
E più l’ingegno affreno ch’io non soglio, Perchè non corra che Timor noi guidi.
Talvolta si slancia animoso ; ma più spesso erra lento quasi avvolgendosi intorno a un circolo donde vorrebbe, e non gli vien fatto di liberarsi. Non die’ termine al libro , né creuo 1’ avrebbe mai dato.
CXX. La congettura eh’ ei n’ abbia mandato agli amici suoi di Firenze alcuna parte a me pare giusta, ma può non essere. Ad ogni modo la fama del suo sapere gli valse poco: e n’ è prova ch’ei fu richiamato a’ patti proposti agli altri esuli ; e li sdegnò rispondendo : « Or così , dopo quasi anni quindici » d’esilio, Dante Alighieri è richiamato gloriosamente alla pa- » tria? E l’illibata sua vita, patente ad ogni uomo, otterrà » premio sì fatto? e il sudore, e gli studj , e la lunga perse- » veranza? » * - S’è notato che questa lettera si dalle parole per trilustrium fere perpessus exilinm , e sì dalle novità ina- spettate in tutta l’Italia fra gli anni’ 1314 e 1318 ^ pare senza dubbio dettata allorché la sede pontificia vacante, le mosse de’ Ghibellini, e tutte le città de’ Guelfi Lombardi in pericolo,
1 Inferno. XVI, 46, 80.
2 Esine isia revocatio gloriosa qua d. ali. {Dantes Allagherms) revocatur ad patriam per trilustrium fere perpessus exilium? haecne meruit conscientia ina- nifesla quibuslibet? haec sudor et labor continualus in studiis?
3 Vedi addietro, sez. XXXIX, in fine.
DISCORSO