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SUL TESTO DEL POEMA DI DANTE. 199
credo, de’ domestici del Poeta, e a me per avventura più che ad altri , parrebbe atto d’ umanità di assentire V errore inno- cente insieme e gratissimo all’ annotatore erudito dei codice patriarcale ; si veramente che la finzione si rimanesse fra pochi. Ma non tutti nel soliloquio d’ una critica perorazione possono scorgere gli anacronismi e gli aneddoti apocrifi con- ceduti liberalmente a’ fantasticatori di drammi. Potrebbe an- che darsi che l’eruditissimo illustratore s’intendesse d’imi- tare ironicamente le usate dissertazioni de’ professori di fi- lologia per rivelarne l’assurdità; e disingannare una volta, se mai ciò fosse possibile , i loro discepoli malarrivati. Ma l’ ef- fetto non pare che risponda all’intento; ed oggi forse l’uomo dottissimo si rammarica d’avere accresciuta la turba degli im- postori e de’ creduli; se pur vero è che sperava di vederla di- sanimata.
LX. A me V edizione del codice patriarcale venne aspettata e implorata, da poi che lessi in certi giornali francesi com’era stampata sopra l’autografo, o, non foss’ altro, sopra un esem- plare dettato dalla viva voce di Dante, e ritoccato dalla sua penna. Alcune lettere di viaggiatori inglesi a’ quali ne do- mandai, mi risposero: - ch’essi non s’attenterebbero di pro- nunziarne; ma che dagli Italiani, che avevano interrogato in Parigi e in Brusselles, riseppero, che per la moltitudine, la diversità e l’autenticità irrefragabile delle lezioni , quel codice avrebbe ridotto al niente in un subito le precedenti edizioni , e tutti i loro commenti. - Or i valentuomini delle gazzette che per l’Europa discorrono (e chi oggimai non si gloria di giudicarne ?) della Divina Commedia, promettono senza sospetto l’autografo. 11 vero si è che pochi, o rarissimi, dopo l’ora che il Poema fu primamente pubblicato sino al dì d’oggi, l’hanno letto mai tutto intero. Richiede giorni molti , e lunghi studj , e pensieri continuamente intentissimi; e il frutto’ non risponde alla fatica, se non in quanto il Poeta trova geniale alla sua la mente de’ suoi lettori, e ripiena del secolo ch’ei voleva rap- presentare. Che se i più benemeriti fra’ passati interpetri aves- sero atteso piuttosto alla storia di quella età, che a battagliare intorno alle allegorie , forse che si sarebbero ingannati assai più di rado. Ma oggi diresti che fin anche chi meno vede nel secolo e nel Poema di Dante, si senta fatalmente costretto di scriverne alla ventura. Gli estensori d’ un giornale letterario italiano afiermano seriamente : - che le notizie storiche com- » pilate dall’ editore del codice patriarcale , sono utili per chi » volesse accingersi a tessere la vita dell’Alighieri, che rimane » pur troppo imperfetta; » - e prosieguono: - « troviamo giusta » l’osservazione che il contegno di Dante gli abbia prodotto » lo sfavore di Cane della Scala, che si volgesse a Gherardo » da Camino, Signore di Trevigi , e che di là , per essere in- » sorta guerra tra l’Adige e il Tagliamento , si riparasse ad » Udine, al quale luogo in que’ tempi dirigevansi molte fam