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AL LETTORE
A chi paresse quest’Edizione diversa in tutto dall’una disegnata da me in un manifesto fatto pubblico sul principio dell’anno 1824 — troverà qui alcune ragioni che m’indussero anzi a indugiare che a mutare il mio proposito; e insieme alcuni avvertimenti sì ch’egli ed altri possano giovarsi di questi volumi.
Da che l’autore si tolse per soggetto della Commedia il secolo suo, ed ei se ne fece protagonista, l’animo mio era che fosse preceduta da un volume col titolo: «Storia della vita, de’ tempi e del poema di Dante.»
E perchè tanta dottrina in letteratura e scienze, della quale le opere di lui sono talvolta luminosissime, non poteva originare da ispirazione, io intendeva di corredare ciascheduna Cantica di alcuni discorsi brevissimi ne’ quali la Storia e la Poesia s’illustrassero scambievolmente non solo intorno agli avvenimenti dell’età media accennati da Dante, ma molto più intorno alle fonti antiche, dalle quali il lume della filosofia de’ Romani e de’ Greci, traversando a raggi rotti ed incerti per entro i secoli tenebrosi