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guelli veggenti, ed accecati, a quali pure si danno alcuni briccioli del tuorlo, ò sia rosso del Uovo sodo misto col zucchero per riscaldarli al canto, prendendo essi spirito, e lena da tal esca, e facendo forte petto per continuarlo. Il cibo de Tordi è composto di farina stacciata di rossa saggina, detta dal volgo melgone, cotta in forno, e spruzzata di vino, ò di latte, od impastata col brodo di carne, ò col brodo fatto col burro, e mista con bacche di Ginepro, e coccole di Pruno, ed uvizzoli di Lambrusca, ed anche di vite dimestica. Si debbe distinguere l’esca de Tordi. Altri sono i Cantori ò veggenti, od abbacinati, che si serbano d’anno in anno, e questi si nutricano co’ la suddetta farina impastricciata col brodo, e di rado col vino, e col latte, perche il vino troppo gli riscalda, e col tempo bruggia loro le viscere, ed il latte ò troppo gl’ingrassa, ò riesce loro troppo lubricativo, e gli fà sqaqquerare; il brodo poi con perfetto nutrimento gli mantiene durevoli. Altri sono i Zirlatori, ò Zippatori, che in tempo d’uccellare presi s’ingabbiano, ed a questi si presta la farina intrisa leggiermente di vino ò co’ gl’uvizzoli premuti, ed entro sprizzati, onde ne ricevono vigore, e buona lena. Le Tordele, Merli, Fischiere, Tordini allo stesso modo si pascono. Gli Tordini spezie di Tordo più piccolo, mà di più squisito sapore, sono forieri del freddo, e s’invitano col zimbello, a distinzione de Tordi, zimbello


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