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come comporta il bisogno, ed in casoche ammutolischino, altri se ne sustituiscono non accostumati alla Civetta, perche incontrando il di lei primo sguardo paurosi chiamano co’ le lor chiocce voci gl’altri all’insidioso spettacolo.

Per prendere poi Tordini, Fringuelli nostrali, e montani, ed altri uccelli di tal sorta si legano i zimbelli ò sù ’l suolo all’aperta del Roccolo, ò pure sopra il ripostiglio verdeggiante della Civetta, quando il Roccolo sia bastardo, cioè per prendere uccelli grossi, e piccoli, s’appiana in alto distesa una tavola ricoperta di verde erbetta, in cui gli zimbelli della medesima spezie sono avvinti da un cappio appiccato a quella funicella, che chiamata Filagna s’allunga, e corrisponde alla mano del Uccellatore, che da la vedetta di quand’in quando agitandola, e sollevandola alla lontana veduta de gl’augelli, che vengono, fà suolazzare gli zimbelli medesimi per allettar quelli ad istanziare entro al Roccolo. E perche certi augelli, ed anche i Tordi volontieri talvolta si posano sù rami secchi, L’Uccellatore, per dar loro anche tale allettamento, innalbera sopra il verde delle piante alquanti rami brucati, ò secchi di Pesco, di Noce, di Fico, di Ciregio, e dispone questi in trè, ò quattro siti distanti entro al Roccolo.

La vedetta chiamata Frascato, e in lingua nostra Tabbiotto, ò Tabbia, è situata nella parte superiore del Roccolo sù l’orlo del cerchio, quale per essere alle


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