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che cosa di nuovo... un romanzo inglese; ti scriverò il titolo sopra un cartoncino.
— Il piccolo paravento giapponese e il vaso indiano di cui si parlò ieri, devo comperarli?
— No. A pensarci, mi sono venuti in uggia.
— Stamane, per tempo, — continuò l’impassibile cameriera — è venuta la moglie del fabbro, sa, quella ch’è rimasta vedova con sette figliuoli...
— Di al maestro di casa che la fornisca di quant’occorre. No, lascia stare, ci andrò io stessa entro la giornata. Soffrono molto, eh?
— Soffrono la fame, signorina.
— Oh Dio! la fame! presto, presto, dammi il mio portamonete... laggiù su quel tavolino — e, levatine alcuni biglietti — prendi — soggiunse, — portale subito questo... poi si vedrà...
E due grosse lagrime sfuggirono dai grandi occhi neri. Ma il suo sguardo, all’improvviso, si ravvivò, il portiere aveva suonato, doveva essere la posta...
— Corri, Giustina, spìcciati!..
La cameriera fu in un balzo nell’anticamera e strappò più che non tolse di mano ad un piccolo groom la guantiera ch’egli recava.
Fra un mazzo di giornali, d’illustrazioni e di lettere, Valeria scòrse subito ciò che più le stava a cuore, la grande busta profumata, col monogramma dorato, la prese in mano con trasporto e v’introdusse cautamente la lama d’un pugnaletto per non lacerarla. Ma non aveva appena spiegato il foglio che un piccolo grido di maraviglia le sfuggì. Poi, senz’esitare, lesse, avidamente:
«Muzio carissimo,
Hai ricevuto la mia epistola telegrafica? Non ne dubito. Essa t’avrà preparato alla confidenza che sto per farti. La mia barca ha navigato a gonfie vele e ho già il porto in vista. Quando approderò, essa avrà per carico una bella donnina e dei milioni, que’ milioni che a te, mio caro idealista, facevano tanto orrore. Io, povero mortale, li trovo proprio senza eccezione. In quanto alla donnina, ho avuto campo di conoscerla da vicino: ella congiunge alle sue doti intellettuali la più seducente avvenenza... soltanto madre natura ha voluto farne una delle sue... le ha messo un grano di pepe di troppo. Il capriccio è la caratteristica delle figlie uniche, ma io non me ne accòro. Non appartengo al bel numero di quei disgraziati che cadono sotto il dominio d’Eva. Mi piace d’avere una volontà indiscutibile, assoluta. Così la mia pic-