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Altamente commosso da questa lettura e turbato nella sua delicata coscienza per averla fatta così, senz’esitare, come uno che s’affretta a vuotare il calice fino al fondo, Stefanis domandò a sè stesso per qual singolare combinazione quel foglietto gli fosse pervenuto; e riflettendo, finì per concludere che Valdusa scrivendo, ad un tempo a lui e alla signorina Muzio, doveva avere, senz’altro, scambiate le buste.

Il primo suo impulso fu quello di rinviare subito la lettera al forlunato scrivente, ma poi si sovvenne che Valdusa non aveva indicato il suo indirizzo di Roma. Valeva dunque meglio tenerla lì fino al suo ritorno, e guardarla di tratto in tratto e convincersi che tutto, proprio tutto, era finito, per sempre...

E Valeria aveva ella ricevuto in iscambio la lettera a lui destinata? chi lo sapeva? chi lo saprebbe mai?..

IV.

Mentre Stefanis stava concentrato nei suoi amarissimi pensieri, Valeria Muzio appena uscita dal letto, comodamente adagiata in una sedia a sdraio, sorbiva, da una tazza di porcellana inglese, il caffè che le aveva porto l’elegante cameriera, sopra il vassoio d’argento cesellato.

Il lungo accappatoio bianco, disegnava appena la linea gentile della persona; la testina leggiadra, ombreggiata nella fronte da riccioli naturali, s’ergeva, come un bel fiore dall’arricciatura di trina antica; sulle spalle le scendevano ondeggiando due grosse trecce mezzo disfatte. La luce viva, penetrando coll’aria mattutina dalle finestre spalancate, dava alla fanciulla una rugiadosa freschezza, nella serena gioia di vivere e d’amare.

— Giustina — diss’ella alla cameriera — la posta non è ancor venuta?

— No, signorina.

— Questi benedetti postini come si fanno aspettare! Era meglio che tu mandassi un domestico all’ufficio...

— Hai detto al giardiniere che mi porti le gardenie?

— Gliel’ho detto, stamane.

— Ne voglio molte, e anche delle tuberose,.. oggi viene Bianca a desinare.

— La sarta ha mandato il suo vestito bianco: vuole provarlo?

— Lo proverò più tardi, tanto, finchè non c’è... il conte, non lo metterò. Dammi piuttosto il mio braccialettino di perle, sono avvezza a portarlo sempre dopo che sono fidanzata — soggiunse, confidenzialmente. — Fra poco devi uscire e andare dal libraio. Ti farai dare qual-