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la fanciulla straniera | 29 |
Anna, senza volerlo — se si pensa a quanto dolore è sempre congiunto il conseguimento della ricchezza!
— Ah sì certamente, terribile, ma chi pensa adesso al dolore? si dice per dire. Chi può evitare i calcoli della vita? di solo affetto non si campa. E i bisogni sono tanti ora!... potete mai immaginare un’esistenza borghese all’ombra delle domestiche mura, fra la lista del bucato, le ricette economiche ma saporite per aggradire il nostro signore e consorte e gl’ingrati marmocchi da allevare con inesauribile sacrifizio?
— I marmocchi mi piacerebbero — disse Regina — però non più di due o tre.
— A me sembrano un curioso impiccio!
E piano, a bassa voce, fra le risa discrete di Félicité e di Dorabella che le sedevano daccanto, Isotta si mise a enumerare comicamente le pene della maternità.
— Non ridete d’una cosa sacra! — disse Simonetta, mentre sul suo volto bello e puro una vampa saliva — almeno per amore delle vostre madri!
Anna le strinse la mano, senza accorgersi, le altre fanciulle la colmarono di carezze.
— Che il Signore te ne conceda una dozzina, cara, quando s’avvera il tuo lieto sogno! — disse la terribile Isotta — ma bada che non cresca qualche pianta esotica nel tuo giardino!...
Le ultime parole furono proferite come un murmure, ma Anna che pur le aveva intese, vide che Simonetta, stavolta, senza penetrarne il significato, s’era fatta smorta in viso; intuì, con un senso d’angoscia, quant’era grande il suo amore per Decio.
La comparsa della marchesa d’Origo richiamò le allegre fanciulle alla gravità del contegno, e mentre Simonetta coglieva per ciascuna un diverso mazzolino di fiori, esse divennero per un quarto d’ora delle signorine inappuntabili, alle quali non si avrebbero attribuiti che i più alti e nobili pensieri.
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Un pomeriggio, uscendo dalla basilica di San Giovanni in Laterano, i fratelli de Rosas si dilungarono con Anna, a piedi, sulla via d’Albano, verso le camere sepolcrali. Il cielo era grigio e l’orizzonte appariva velato da fitti vapori; una cupa melanconia pesava sul verde piano deserto della campagna. Mentre Malvina e Dorabella coglievano le pratoline fiorenti nel luogo incolto, Anna visitò le tombe, si trattenne dinanzi un sarcofago