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16 | la fanciulla straniera |
fabile che dà la presenza d’una persona che con un solo sguardo
ci compenetra e c’intende.
La stessa attrattiva di quell’appartamento adorno di mirabili opere d’arte in cui non v’era oggetto che non portasse il suggello del buon gusto, quell’atmosfera satura d’idee alte e suggestive non potevano a meno di lasciare nell’animo della fanciulla un’indelebile ricordanza. Ma donna Ortensia che, del resto, vi aveva trovato buon accetto soltanto in virtù di suo figlio, non amava di farvi che delle rare comparse, tanto per appagare la sua vanità.
Quella sera Anna gradiva in modo particolare il silenzio e il raccoglimento, perchè il suo animo era travagliato da una specie d’ambascia. Nondimeno s’impose il lavoro con quella ferma volontà ch’era addestrata a ben altre prove. Lesse alcuni pensieri di Marco Aurelio, un brano della storia del medio evo di Noma del Gregorovius, sfogliò un giornale di medicina, rivide le correzioni di alcune bozze di stampa.
Era così intensamente occupata che più non si accorse del tempo che passava.
Avevano già suonato le due del mattino, quando un rumore di passi la destò dalla sua concentrazione, e poco appresso Malvina comparve al braccio del fratello. Si era sentita male per una forte emicrania, diceva, ma non volendo turbare la festa a Dorabella, che tanto si divertiva, aveva pregato Decio di ricondurla a casa.
— Tu qui, ancora! — esclamò entrando il giovane sorpreso.
— Io sono avvezza a passare notti intere al letto degl’infermi! — disse Anna — questa non è una veglia! — poi s’incaricò subito della fanciulla sofferente, l’accompagnò al suo letto, la svestì, la fece coricare ella stessa, e quando l’ebbe composta sui guanciali, pervenne in pochi minuti a addormentarla, mediante un massaggio razionale.
— È cosa già passata — mormorò ella rientrando nel salottino, ove Decio l’aspettava prima di tornarsene al ballo — un po’ di stanchezza di nervi, null’altro. Dillo alla zia acciò si rassicuri. Io aspetterò fino al vostro ritorno.
— Grazie, piccola fata! — rispose Decio, con un sorriso di ammirazione — vado, ma ne ho poca voglia.
E invece d’avviarsi sedette vicino a lei, dinanzi alle ultime brace morenti.
Anna era vestita come sempre di nero, d’una stoffa morbida e tutta pieghettata, ma quella sera portava anche un candido