Pagina:Turco - Il romanzo di Luisa Hercolani.djvu/10

296 la vita italiana


— Faccia i suoi commenti, ora, principe, disse miss Aberdeen.

— No, no, più tardi! sclamò Clara, quando ne avrà letto degli altri... Ora tocca a te, Guendalina, o a te, Regina...

— La caratteristica di Luisa! è quella la migliore! interruppe la bruna fanciulla.

— Dio mio! ti prego! supplicò Luisa facendosi di fuoco. Poi anche il lieve incarnato che le ardeva sui pomelli delle gote profilate sì spense, lasciandole in volto un pallore mortale.

— Non contrariatela, povera figliuola! intercesse donna Cristina.

— È per modestia che si rifiuta. Leggerò io, non dubiti, lascerò da parte le cose più compromettenti. E, preso con astuzia il foglietto, s’alzò e lesse:

«— Qual è il tuo libro prediletto? - Il Vangelo. - Perché?- Perchè è tutto amore».

«— Qual è il musicista che ami? — Palestrina, perchè è quello che più m’acqueta».

«— Quale il poeta? - Leopardi, perchè ha molto sofferto».

«— Il fiore? - La pervinca, perchè è destinata agli esseri più obliati».

«— Come intendi la felicità? - Non la intendo perchè non ci credo».

«— Dimmi il colore che più ti piace. - L’arancio, il colore della fiamma».

«— Qual sorriso più t’alletta?» Qui non ha voluto rispondere, commentò la lettrice. (Clara aveva messo: «Il sorriso del povero»).

«— Il tuo ideale qual’è?»

— Regina, fammi grazia!... sospirò Luisa un po’ alterata in volto.

— Peccato, è così carino!.. mormorò la spensierata fanciulla. Ah, non posso, non posso tacerlo. Senta, principe di Collalto: «Il mio ideale è una fede che si perpetua nell’altra vita».

— È profondo ma è un po’ doloroso... disse il giovane rivolgendosi a Luisa che s’era rimessa in quiete e che stette come assorta nella sua cerea pallidezza, senza rispondere.

Quando fu finita la lunga enumerazione che svelava in tutto una fine tempra di donna passionale il cui sentimento era stato acuito dalle continue sofferenze fisiche e dalle più penose privazioni derivanti dalle stesse, Clara esortò il principe a fare una deduzione psicologica su quei dati. Egli esitò un poco pensando, indi rispose lentamente:

— Io direi che è un’anima triste e ardente...

Anche in quel momento Luisa gli rivolse uno sguardo strano, penetrante e come impresso di muta gratitudine, e ùn sorriso fuggevole ma dolcissimo le trasfigurò il volto gentile; ma ella si tacque ancora e Clara ripigliò:

— Ora la mia, la mia...

— La sua, donna Clara, è molto più difficile.. non mi sento da tanto. La sua è un enigma, è un arguto studio di sottrarsi all’analisi di chi legge.

Clara arrossì di compiacenza, e Luisa li guardò entrambi.

— Collalto deve annoiarsi con questi spassi da fanciulle! disse donna Cristina interrompendo il dialogo. Foste ieri alla Camera, principe?... Non ho letto i giornali. Samoclevo è assente.

— Non vi fui, signora... ne parto sempre un po’ conturbato, rispose Patrizio; ma in quel momento entrava un deputato, il quale poté informare la principessa sull’esito della seduta che le interessava, e la conversazione prese un carattere più serio.

Benchè non sperasse nè desiderasse in alcun modo di trovarvi la parola del suo segreto, tuttavia Patrizio provava un vago istinto di guardare i foglietti ancor giacenti sul tavolino di lacca cinese accanto a donna Cristina, ma non osò chiederli, e ad un tratto vide che Luisa ne sottraeva destramente il proprio, e come non gli era possibile di raggiungere il suo intento, non tardò a partirsene per essere solo con quel singolare pensiero che lo perseguitava.

L’incognita scrittrice della lettera aveva ottenuto un risultato forse a lei caro: null’altro potendo, aveva incatenato, almeno per alcuni giorni, la mente di Patrizio, il quale, stanco dei soliti amori, trovava un’attrattiva speciale nella gentile spiritualità di quella rivelazione ch’egli capiva dover rimanere senza conseguenze. Più volte aveva chiesto a sè stesso se non fosse stato vittima di uno scherzo, se non si trattasse di una squisita civetteria o di una forma raffinata per celare un tranello; ma, rileggendo quel breve scritto, e lo faceva spesso, colla compiacenza di un fanciullo, egli si era convinto che alcuna di quelle supposizioni non poteva essere giustificata.

Da quel foglietto traspariva una speciale