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924 il giornale intimo


faccia agli eventi, siano pure anche estranei alla vita. nostra, ci costringe a discendere in noi stessi a provocare in certo modo la voce dell’individualità latente che sta sola, nel suo silenzio dinnanzi alla Divinità.

To ebbi più volte l’occasione di leggere brani di giornali inediti e sempre lo feci con piacere, con un interesse profondo e un po’ doloroso come se andassi a toccare colla mano un cuore umano e lo sentissi tremare, sotto la palma, nel suo palpito veloce.

Una volta, in uno stabilimento balneario, una fanciulla, parlando meco di questi diari, m’offerse di leggere il suo e mi consegnò uni grosso quaderno le cui ultime pagine erano chiuse da un nastro rosso. “Leggerà fin qui!,, mi disse “non le permetto di oltrepassare il nastro., Io lessi attentamente, avidamente per più ore. L’anima candida della scrivente mi si dischiudeva tutta dinanzi colla grazia mistica dell’adolescenza.

Tutto era semplice in quel manoscritto, e nulla era puerile. Nobili affetti, visioni serene della giovinezza, una sottile ricerca del proprio essere, accuse a sè stessa, rimpianti e proponimenti e Vittorie, come. disse Lamartine una vera anima scritta, che rivelava nelle sue innocenti confessioni la latente grandezza delle virtù femminili.

Una grave sventura, ahimè, troncò sul fiore quella fragile esistenza di donna che forse era nata ad illustre destino, ma coloro che l’amarono avranno fatto certamente tesoro delle belle pagine in cui ella sopravviveva.

Scrivete, scrivete, care fanciulle, e affidate alla madre vostra sola, alla migliore e più sicura confidente, la chiave del libro.

Nulla dies sine linea. È anche questo un precetto antico.

Studiate attentamente il vostro cuore onde possiate comprendere più tardi quello degli altri. Per la donna, lo studio del cuore umano è una «delle prime basi nell’ardua scienza della vita. <div class="a_destra " style="text-align: right; margin-right:1em!Jacopo Turco.;  ;" > {{{1}}}